Cavoli, rape, senape… La famiglia delle Brassicaceae: verdure alleate della salute

Cavoli, rape, senape… La famiglia delle Brassicaceae: verdure alleate della salute

Cavoli, rape, senape… La famiglia delle Brassicaceae: verdure alleate della salute

Già in un precedente articolo, pubblicato sul blog di A Third Less, avevamo parlato delle proprietà nutritive delle verdure della famiglia delle Brassicaceae. Una famiglia sconfinata, che fortunatamente è presente quasi sempre nelle tavole degli italiani. Anche perché è di una ricchezza sconfinata.

C’è la specie principale, la Brassica oleracea (cavolo nero, cavolo rosso, broccoli etc..), la Brassica Rapa (rapa, cavolo di Pechino etc…), la Brassica Napus (dalla quale si ricava l’olio di colza) e anche il gruppo della senape, che è formato da tre specie: Brassica carinata, Brassica nigra e Brassica juncea. Queste verdure, grazie al loro consumo diffuso e frequente, possono diventare un’importante fonte di elementi nutritivi e composti bioattivi nella dieta. Un aspetto principale è la presenza di diversi antiossidanti, come la vitamina C, la vitamina E, carotenoidi e enzimi antiossidanti.

I ROS (specie reattive dell’ossigeno) possono causare nel corpo ossidazione di proteine e lipidi, danni al DNA e modulazione dell’espressione genica. Hanno inoltre un ruolo importante nell’eziopatogenesi di molte malattie tra cui arteriosclerosi, vasospasmo, tumori, ictus, infarto e lesioni epatiche. Uno squilibrio tra i ROS e gli antiossidanti causa stress ossidativo. Lo stress ossidativo è dovuto a una carenza di antiossidanti nella dieta o a una produzione eccessiva di radicali liberi a causa di stress, fumo o contaminazioni ambientali che interessano l’acqua e il cibo.

Gli antiossidanti detossificano i ROS e prevengono i danni alle macromolecole e agli organuli cellulari. Un altro elemento salutare, presente in queste verdure, sono i glucosinati. Dalla degradazione enzimatica dei glucosinolati si ottengono molti prodotti, tra cui gli isotiocianati.

Questi composti possiedono delle capacità potenzialmente antitumorali, infatti mostrano delle interessanti attività chemiopreventive contro numerose malattie croniche degenerative.

Sono in grado di neutralizzare i radicali liberi, estendere la barriera antiossidante presente all’interno delle cellule e rallentare molti meccanismi infiammatori. Per contro, un’eccessiva assunzione di questi composti, invece di produrre effetti positivi, potrebbe anche contribuire all’insorgenza di effetti negativi per l’organismo.