I mille pregi della maggiorana, utile nella prevenzione del tumore al seno

I mille pregi della maggiorana, utile nella prevenzione del tumore al seno

I mille pregi della maggiorana, utile nella prevenzione del tumore al seno

Bella, buona e anche benefica in funzione anti tumorale. Signore e signori ecco la maggiorana.

L’Origanum majorana, noto comunemente come maggiorana, è una pianta diffusa in tutto il mondo di origine nord-africana e medio orientale. Usata come pianta ornamentale ma soprattutto come spezia in cucina, nella medicina popolare la maggiorana è stata utilizzata per la cura di tosse, mal di gola, dolori reumatici e persino malattie cardiovascolari.

È stato provato che la maggiorana agisce come antiossidante, antimicrobico, antiinfiammatorio e svolge attività epatoprotettive. Ultimamente, inoltre, si è arrivati a una scoperta molto interessante: diverse ricerche hanno mostrato come la maggiorana possa svolgere una serie di attività che contrastano lo sviluppo di un tipo di tumore al seno, ovvero quello legato alla linea cellulare MDA-MB- 231. In particolare, si è scoperto che la maggiorana induce l’arresto del ciclo cellulare delle cellule di cancro al seno MDA-MB- 231 e inoltre diminuisce le capacità di migrazione di queste cellule.

Questa pianta favorisce anche l’adesione cellulare e provoca un aumento di produzione di caderina E, una proteina importante per il mantenimento della struttura dei tessuti. Un’altra funzione è la sottoregolazione dell’espressione della ICAM-1 (Molecola di Adesione Intercellulare 1), una proteina responsabile dell’adesione delle cellule cancerose alle cellule endoteliali.

La maggiorana è in grado di ridurre il livello del fattore nucleare κB (NF-κB), un complesso proteico funzionante come fattore di trascrizione che regola molti geni coinvolti nello sviluppo di metastasi.

In conclusione, è stato quindi dimostrato che la maggiorana può prevenire la formazione di alcuni tipi di tumore e può essere anche usata a scopi terapeutici per inibire la crescita di tumori al seno e la formazione di metastasi, modulando l’espressione e le attività di diverse sostanze.

Una ricerca sicuramente incoraggiante per combattere una malattia come il tumore al seno che resta ancora adesso la causa principale di decessi dovuti a tumore nelle donne di tutto il mondo.